ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

martedì 22 dicembre 2009

GIOVEDI 24 DICEMBRE LA MEFITICA CENA ANTINATALIZIA AL PINK

giovedì 24 dicembre
ore 21.00
pressso il circolo "pink" di Verona via scrimiari 7
e partecipate al rito della

CENA ANTINATALIZIA 09

innalzeremo festosi i crocefissi per riscoprire gli antichi radicchi della nostra tradizione


per l'occasione, dopo la preghiera, vi sfameremo con

- antipasti antipatici antiquati
- risotti, pasticci, paste al forno (piatti tutti rigorosamente in lengoa venata)
- a seguire tris di verzure pre-masticate da un asceta mistico di nostra conoscenza
- vellutata di pandoro in salsa agrodolce, come sempre flambè
- vino del vascello pirata
- tovaglioli
a conclusione, i tradizionali balli gutturali della tradizione lappone.
un lieto evento desiderato, promosso e cucinato da:
biblioteca domaschi
circolo pink
la chimica
fornelli ribolliti
nanny christmas
suor dentona
dr. crocy fesso

(non è la solita sbobba. è peggio)

lunedì 21 dicembre 2009

Resoconto corteo anti-repressivo di Udine (19/12/09)

Nonostante le proibitive condizioni atmosferiche al presidio sono intervenute oltre trecento persone a portare la loro fattiva solidarietà agli sgomberati. Questa significativa presenza ha indotto gli organizzatori (CSA e Movimento Studentesco) a svolgere comunque il corteo (nonostante l'assenza praticamente di tutte le delegazioni attese da fuori Udine), il corteo si è snodato per le vie della città e si sta concludendo ora in piazza primo maggio con interventi al microfono e interventi musicali.
Ringraziamo tutti gli intervenuti, (tra gli organismi che hanno aderito: Unione sindacale Italiana, Rifondazione Comunista, Donne in Nero, Aranea...) a questa iniziativa ne seguiranno ben presto delle altre.
Ricordiamo che la manifestazione si propone di protestare contro i livelli inauditi di repressione che si stanno abbattendo sul Friuli.
Nel giro di un mese abbiamo visto:

* la notifica a due studenti maggiorenni del “Marinelli” di un decreto penale di condanna a 15 giorni di arresto (commutati in una multa di 570 euro a testa) per l'occupazione della scuola dell'anno precedente, Per altri 25 di studenti (minorenni all'epoca) la causa è pendente davanti al Tribunale dei minori. Probabilmente è la prima volta che l'occupazione di una scuola provoca una condanna penale, persino alcuni deputati (tra i quali l'ex PM Casson) hanno presentato un'interpellanza parlamentare sull'argomento.

* Il “sequestro preventivo” del Centro Sociale Autogestito a cui sono stati apposti i sigilli. Da notare che le Ferrovie, proprietarie dello stabile, non hanno mai richiesto alcun sequestro che risulta quindi il risultato di un'autonoma iniziativa di Carabinieri e Magistratura. Anche la formula del “sequestro preventivo” di uno spazio occupato è del tutto inedita.

* Denuncia a carico di otto studenti (quasi tutti minorenni) la cui unica colpa era quella di essere presenti ad una riunione del Movimento Studentesco nei locali che venivano sgomberati, gli studenti sono stati identificati, fotografati e pesantemente intimiditi.

Come spesso è successo in passato nel bene e nel male (pensiamo alla nascita della Protezione civile e al “modello Illy”) la nostra Regione anche questa volta si presenta come una sorta di “laboratorio politico” per sperimentare ricette che poi verranno applicate nel resto del Paese.

E' quindi indispensabile che tutti i cittadini si mobilitino con forza contro la svolta autoritaria in atto.

Centro Sociale Autogestito

martedì 15 dicembre 2009

22 ANNI DI AUTOGESTIONE NON SI CANCELLANO CON UNO SGOMBERO!!

Giovedì 10 dicembre 2009 i carabinieri hanno apposto i sigilli al Centro
Sociale Autogestito di Udine, con il pretesto di un “sequestro preventivo”
dell'edificio che non si giustifica in nessun modo sul piano giuridico,
dato che il processo per l'occupazione del Centro Sociale è ancora in corso
e le Ferrovie non hanno mai richiesto alcun sequestro.
È fin troppo chiara la volontà politica di chiudere la bocca ad uno spazio
che da 22 anni lotta per una nuova cultura autogestita ed è sempre stato in
prima fila nella difesa dei diritti delle donne, dei migranti, del
territorio e dell'ambiente (non ultima la battaglia NO TAV), che si è
sempre battuto contro il militarismo ed ogni forma di oppressione.
Carabinieri e Digos hanno agito approfittando della riunione del Movimento
Studentesco e intimidendo pesantemente alcuni studenti che si trovavano nei
locali (e che ora vengono riconvocati in caserma per accertamenti). Non è
il primo tentativo di fermare la protesta studentesca: solo alcuni giorni
fa due studenti del Liceo Marinelli si erano visti recapitare un decreto
penale di condanna per la pacifica occupazione della scuola nell'ambito
delle proteste contro il decreto Gelmini nel 2008. Nonostante l'occupazione
non fosse stata ostacolata dal preside, schieratosi con gli studenti, è
diventata pretesto per una azione repressiva unica in Italia.
Evidentemente Carabinieri e Magistratura di Udine vogliono apparire i
primi della classe nel clima di pesante repressione che si va sviluppando
in tutta Italia fino a configurare una forma sempre più palese di fascismo.
Sembra la messa in pratica del disegno cominciato con la "strategia della
tensione" proprio 40 anni fa con la strage di Stato di piazza Fontana.

E' necessario mobilitarsi più che mai in difesa della libertà di
espressione e di organizzazione.
SABATO 19 DICEMBRE 2009

MANIFESTIAMO TUTT* A UDINE CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE

Ulteriori info presto in questi siti internet:

http://www.info-action.net/

http://www.csascalonuovo.noblogs.org

http://www.zardinsmagnetics.noblogs.org


Centro Sociale Autogestito di Udine

giovedì 10 dicembre 2009

12 DICEMBRE 1969: FATTI E ANTEFATTI

I FATTI

Nel pomeriggio del 12 dicembre 1969 esplodevano 4 bombe. A Milano una faceva strage (16 morti e oltre cento feriti) alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana. Tre esplodevano a Roma nel sottopassaggio della Banca del Lavoro e presso l’Altare della patria. Un quinto ordigno veniva trovato inesploso nella Banca Commerciale a Milano.

Seguivano, immediatamente e ovunque, centinaia di arresti e perquisizioni ai danni di militanti e sedi del movimento anarchico, della sinistra rivoluzionaria ma anche dei partiti di sinistra. Per quasi tutta la stampa e la televisione, il colpevole della strage è subito l’anarchico Pietro Valpreda.

Nella notte del 15 dicembre, dopo 3 giorni in stato di fermo, nella questura di Milano veniva "suicidato" Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico.

GLI ANTEFATTI

- Il 3 gennaio, vengono fondati i Comitati di salute pubblica allo scopo di proteggere i cittadini dal disordine e dall’illegalità dilagante; dietro vi sono fascisti e figure ambigue, sostenuti da commercianti e professionisti.

- Il 27 febbraio, a Roma, durante la mobilitazione contro la venuta del presidente Usa Nixon, lo studente anarchico Domenico Congedo muore precipitando dalla facoltà di Magistero, durante un assalto fascista. Il 1° marzo, 6 mila poliziotti carabinieri, con mezzi blindati, mettono fine all’occupazione dell’Università.

- Il 9 aprile, a Battipaglia, nel corso di una dura vertenza operaia, la polizia spara sui manifestanti uccidendo l’operaio Carmine Citro e l’insegnante Teresa Ricciardi.

- Il 2 aprile, a Genova, Junio Valerio Borghese, l’ex-comandante della X Mas coinvolto in varie trame eversive, tiene una serie di incontri con alcuni industriali ed esponenti del mondo economico al fine di ottenere finanziamenti per le attività del Fronte Nazionale. Tra i suoi interlocutori risultano i nomi di petrolieri, agenti marittimi, armatori, appartenenti alla nobiltà, nonché dirigenti della Cassa di Risparmio, dell’Ibm e dell’Imi. Successivamente analoghe riunioni si tengono a Biella, a La Spezia e in Lombardia. Consistenti flussi di denaro verso l’estrema destra si erano registrati nei mesi precedenti da parte dell’Assolombarda-Montedison, dell’Eni e dell’impero economico di Attilio Monti, padrone o co-proprietario di alcuni importanti quotidiani (Il Gazzettino, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Il Resto del Carlino, La Nazione ) noti per la linea editoriale reazionaria.

- Il 12 aprile, a Milano, fascisti lanciano due molotov contro l’ex albergo Commercio, occupato e trasformato in Casa dello studente e del lavoratore. E’ solo una delle tantissime incursioni squadriste, anche con bombe a mano, compiute a Milano in quei mesi contro sedi della sinistra.

- In aprile scoppiano tre bombe a Palermo e due a Milano, il 25 aprile, al padiglione Fiat della Fiera Campionaria (19 feriti) e all’Ufficio Cambi della Stazione centrale, per le quali vengono arrestati cinque anarchici e due comunisti che resteranno, quasi tutti, due anni in carcere.

- Il 20 giugno, mentre a Roma si apre il convegno “La difesa civile in Italia” presso l’Istituto di Studi Militari “Nicola Marselli”, in Sicilia il generale di corpo d’armata della regione, Antonino Giglio minaccia di impiegare l’esercito contro gli operai in sciopero, allertando tutte le caserme. l’Ufficio Affari riservati del ministero degli Interni, dirama una circolare riservata alle questure e ai comandi dei carabinieri, denominata “Emergenza Speciale”, che contempla l’impiego, in caso di sommosse, anche dei riservisti della marina e dell’aeronautica. Durante la crisi del governo Rumor (5 luglio – 31 agosto) vengo allertate le basi Nato in Italia con la mobilitazione di alcuni reparti di carabinieri, dei paracadutisti della Folgore e delle basi di Vicenza e Aviano.

- Tra l’8 e il 9 agosto, dieci ordigni a orologeria con tritolo vengono collocati da fascisti su altrettanti treni; otto esplodono causando 12 feriti e paura. La polizia indaga ovviamente tra gli anarchici

- Il 13 settembre muore in un improbabile “incidente” Alberto Muraro, considerato un testimone chiave nelle indagini sulla serie di bombe esplose a Padova tra il gennaio e l’aprile, generalmente attribuite “a sinistra”. Grazie soprattutto alle informazioni fornite da Muraro, il commissario Juliano aveva iniziato a svelare invece il coinvolgimento negli attentati dei neonazisti Freda e Ventura ma anche del consigliere missino Massimiliano Fachini.

- Il 4 ottobre, a Trieste, una bomba a orologeria piazzata su un davanzale della scuola elementare slovena. Per il fallito attentato viene incriminato un militante di Avanguardia Nazionale.

Il 9 ottobre, a Roma, una molotov viene lanciata contro la sezione Esquilino del Msi; a lanciarla è Mario Michele Merlino, fascista di Avanguardia Nazionale infiltrato prima tra i marxisti-leninisti e poi negli ambienti anarchici, coinvolto poi della Strage di stato.

- Il 27 ottobre, a Pisa, durante scontri seguiti ad una manifestazione contro le provocazioni fasciste, lo studente Cesare Pardini muore dopo essere stato colpito da un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia. L’indomani, in senato, il ministro degli Interni, Restivo, addossa la responsabilità degli incidenti agli anarchici.

- Il 25 ottobre, a Reggio Calabria, gravissimi incidenti di piazza sono provocati da un comizio di Valerio Borghese.

- Il 28 ottobre (anniversario della Marcia su Roma), a Latina, al termine di uno sciopero generale un folto gruppo di fascisti attacca e incendia la sede dei marxisti-leninisti.

- L’11 novembre, a Napoli, una manifestazione studentesca in Piazza Matteotti è attaccata con bombe rudimentali dai fascisti, causando tre feriti gravi. Anche un gruppo di anarchici è aggredito da squadre armate di mazze di ferro.

- Il 15 novembre, a Monza, il colonnello comandante il distretto militare in un discorso pubblico, davanti al procuratore della repubblica, sostiene che “Stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese; l’esercito è l’unico baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia”.

- 21 novembre, a Milano, in occasione dei funerali di stato per il poliziotto Annarumma, morto a bordo di un gippone del 3° Celere durante gli incidenti seguiti allo sciopero generale per la casa, i fascisti si scatenano in una violenta caccia ai comunisti e agli anarchici “disturbatori”. Lo stesso giorno, in un comunicato della Confindustria, si può leggere che “il potere operaio tende a sostituirsi al parlamento e stabilire un rapporto diretto col potere esecutivo. Ciò crea un sovvertimento in tutto il sistema politico”.

- Il 24 novembre, il giornale inglese Economist rivela l’esistenza in italiano di un progetto, elaborato da settori confindustriali, per l’instaurazione di un governo forte.

- Il 6 dicembre, altre due testate inglesi (The Guardian e The Observer) pubblicano altre informazioni su un piano di colpo di stato.

- Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a Reggio Calabria, due militanti fascisti di primo piano (uno dell’esecutivo del centro studi di Ordine Nuovo) lanciano una bomba ad alto potenziale nell’atrio della questura, ferendo gravemente un appuntato di PS. L’attentato, sulla stampa borghese, viene subito attribuito agli anarchici.

- Il 10 dicembre, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblica un’intervista al segretario del MSI, Almirante, da cui si apprende “Organizzazioni giovanili fasciste si stanno preparando alla guerra civile in Italia; nella lotta contro il comunismo tutti i mezzi sono giustificabili, per cui non ci deve più essere distinzione tra misure civili e misure militari”.

- L’11 dicembre, vigilia della strage di Piazza Fontana, il settimanale Epoca esce con una copertina tricolore, annunciando che “le forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di Stato ma un atto di volontà politica”.

(A cura dell’Archivio antifascista)

giovedì 26 novembre 2009

COMUNICATO COMMISSIONE SINDACALE DELLA FDCA

CLICCA SOTTO , OPPURE IL TITOLO SOPRA PER LEGGERE IL DOCUMENTO


http://www.fdca.it/

Verona - Lettera di Luca dal carcere

Luca (uno degli antifascisti arrestati a Verona) ha scritto riferendo delle condizioni del carcere di Montorio e ha chiesto di rendere pubblica la parte della lettera in cui ne parla.

«Qui la situazione è UNA MERDA ALLUCINANTE!! Il carcere di Montorio è una DISCARICA UMANA, si sta peggio delle bestie. Io per ora sono in isolamento, quindi riesco a parlare solo con quelli delle 2 celle davanti alla mia. I primi 4 giorni non ci hanno dato da bere e dovevamo bere dal rubinetto della cella che è arrugginito e se lo vedi come è ridotto ti viene da vomitare. L'igiene è inesistente, c'è puzza di merda e sporcizia ovunque, i materassi sono gialli e fatiscenti. I muri della cella sono costantemente bagnati, gocciolano e sono pieni di muffa. Il freddo la sera è forte per l'umidità e dormo con 2 coperte. Il cibo è scarso, non basta al fabbisogno calorico di un adulto ed è schifosissimo. Veramente non ho mai visto cibo così scadente in vita mia. Alcune verdure non riesco a riconoscerle alla vista e all'odorato, mi dicono il nome ma non corrisponde all'idea che avevo di quel cibo!! Dio porco, renditi conto di che merda ci fanno ingerire. La maggioranza dei detenuti prende psicofarmaci e calmanti per dormire, altrimenti sclerano tutta la notte. Ci sono più ubriachi qui dentro che in una osteria del Pratello!! Vige costantemente la legge della sopraffazione e dell'arroganza, le guardie non vogliono avere nessun contatto con i detenuti, solo se ne sono costretti. Buttano i "rifiuti" nella discarica, chiudono e cercano di dimenticarsene al volo. I sieropositivi non penso che abbiano spazi e cure, c'è un totale abbandono in questa struttura. Addirittura l'aria, la posta, a volte anche il cibo/spesa arriva se le guardie hanno tempo altrimenti salta, è già successo. Penso che sia la situazione più dura che ho visto in vita mia, comunque sto bene e mi sento forte per me è un'altra guerra... niente di nuovo... Sempre dalla parte di chi dà tempesta!! Un saluto antifascista.»

martedì 24 novembre 2009

NUOVE DESTRE , Convegno sul neo-fascismo , mercoledi 25 Pordenone

Mercoledì 25 novembre 2009 - ore 20.45
presso la saletta dell'Ex Convento di S. Francesco
Pordenone

NUOVE DESTRE
Indagine su vecchi e nuovi fascismi e dietro la facciata sociale

Interviene
SAVERIO FERRARI
dell'Osservatorio democratico sulle nuove destre

organizza
Coordinamento Antifascista Pordenonese

lunedì 23 novembre 2009

NEI CIE SI STUPRA E SI MUORE

Fra le scritte razziste apparse in un quartiere alla periferia di Milano dove recentemente un uomo, probabilmente immigrato, ha violentato una donna italiana, una spicca in modo particolare: “Ce le scopiamo noi le vostre puttane”. Poche settimane prima, a Montalto di Castro nel coro (quasi) unanime in difesa di otto giovani stupratori italiani, figli di benestanti, una voce maschile si alza per dire che la ragazza stuprata è di un altro paese e che poteva starsene a casa sua. Per quanto la distanza fra Tarquinia e Montalto sia di soli 20 km, rendere “straniera” l’adolescente serve a giustificare lo stupro e gli stupratori. Da una parte i conniventi, dall’altra “quella” (così la chiamano a Montalto), la “straniera”.

Due fatti, questi che mostrano chiaramente la disumanizzazione agita nei confronti delle “straniere”. Una disumanizzazione che nei Cie raggiunge il suo apice. Ricatti sessuali, molestie, violenze e stupri contro le donne sono, infatti, il “pane quotidiano” in questi universi concentrazionari – per molti aspetti assai simili ai lager – sin dalla loro creazione, alla fine degli anni ’90.

Oggi il “pacchetto sicurezza” è in vigore e la campagna istituzionale e mediatica in suo sostegno è stata costruita proprio sull’equazione razzista clandestino=stupratore. Ma la realtà è ben diversa e per questo diventa urgente fare un salto e denunciare i Cie come luoghi privilegiati di violenza e sopraffazione contro le donne migranti, luoghi in cui i guardiani si sentono in diritto di abusare delle donne rinchiuse, forti anche delle connivenze istituzionali che ne garantiscono coperture e impunità.

In ottobre a Milano sono state condannate a sei mesi di carcere alcune donne nigeriane “colpevoli” di aver partecipato, in agosto, alla rivolta nel Cie milanese. Durante un’udienza una di queste donne, Joy, ha denunciato in aula di aver subito – dopo vari ricatti sessuali – un tentativo di stupro da parte dell’ispettore-capo del Cie, Vittorio Addesso, e di essersi salvata solo grazie all’aiuto della sua compagna di cella, Hellen. Durante la rivolta, Joy ed Hellen con altre recluse sono, poi, state trascinate, seminude, in una stanza senza telecamere, amanettate e fatte inginocchiare per poi venire picchiate selvaggiamente e successivamente tradotte in carcere.

Con le loro dichiarazioni Joy ed Hellen, che ora rischiano un processo per “calunnia”, hanno portato alla luce la realtà della violenza razzista e sessista nei Cie. Siamo convinte che il loro coraggio vada sostenuto: per questo il 25 novembre - giornata internazionale contro la violenza sulle donne – riteniamo importante che si moltiplichino iniziative contro i Centri di identificazione ed espulsione ed in solidarietà a Joy ed Hellen e a tutte le migranti che hanno avuto – e che avranno – il coraggio di fare i nomi dei loro aguzzini.

Noi non siamo complici!

FIGLIE DI NESSUNO

Venezia

VIVO O VEGETO ? Conferena sul testamento biologico , treviso

VIVO O VEGETO ?

CONFERENA SUL TESTAMENTO BIOLOGICO
venerdi 27 novembre ore 20 e 30
presso l'auditorium "L. Stefanini"
in viale Tera armata 35 TREVISO

relatori : Dott. STEFANO PUSTETTO
Dott. GIOVANNI PAGLIALONGA
Dott. BRUNO MARTELLONE

DIBATTITO PUBBLICO A SEGUIRE - INGRESSO LOBERO E GRATUITO

ORGANIZA

CIRCOLO UAAR-TREVISO , ASS: LUCA-COSCIONI ,
QUEERQUILIA Arcigay e arcilesbiche TREVISO_BELLUNO

mercoledì 18 novembre 2009

Verona : Arrestati due compagni antifascisti

Verona: Arrestati due compagni antifascisti

All’alba di questa mattina la questura di Verona ha fatto scattare l’ennesima infame operazione: una trentina di servi in divisa hanno arrestando due compagni nella loro abitazione in quanto, secondo chi li accusa, la scorsa estate avrebbero incontrato e chiesto spiegazioni ad un noto neonazista di forza nuova membro delle squadracce fasciste colpevoli di numerose e continue aggressioni nel centro cittadino ai danni di chi considerano diverso.

Questi gruppi neofascisti sono composti da esponenti di forza nuova, fiamma tricolore, casa pound, leghisti e razzisti non inquadrati in formazioni politiche ufficiali; questa accozzaglia da anni si diletta a ripulire il centro cittadino minacciando e ferendo (con la protezione dei potenti di turno e dei loro lacchè) decine di persone: compagni, alternativi, meridionali, immigrati, e chiunque non si uniforma a questo stato di cose.

Le loro scorribande com’è noto sono sfociate, nei primi giorni di Maggio del 2008, nell’omicidio di Nicola Tommasoli (i cui assassini sono liberi da mesi e lavorano e frequentano le scuole cittadine), ma questa feccia non si è mai fermata, infatti l’ultima aggressione è di un paio di settimane fa ai danni di un compagno studente.

A diversi mesi di distanza dai fatti contestati, questo vile attacco intende colpire due compagni che non hanno mai abbassato la guardia davanti a queste infamità; ormai è chiaro: questa operazione fascista messa in piedi da magistrati e dai paladini in divisa si inquadra nel clima di repressione globale che mira costantemente a schiacciare il debole ed annientare chi lotta contro i fascisti di tutte le risme.

Che questi vigliacchi non si illudano, non abbasseremo mai la testa.

Ora più che mai è necessario autorganizzarsi contro il fascismo e rispondere colpo su colpo alle loro azioni infami.

Pasquale e Luca liberi subito!

Arditi del Popolo sezione Verona

Per scrivere ai compagni l’indirizzo è il seguente:

Pasquale Gentile
Luca Geroin

Casa Circondariale Di Verona Montorio Direzione
37033 Verona (VR) - Via S. Michele, 15

lunedì 16 novembre 2009

21/11 Castelcucco , CAOS in LATTERiA

Sabato 21 Novembre
CAOS IN LATTERIA
Ex Latteria, Via Latteria Castelcucco (Tv)
Dalle 15
Colony collapse Disorder (anarcopank)
Ferox (trash metal)
Linea di COnfine (Anarcopunk)
Ore 19 Cena
Ore 20
Presentazione del Libro
"Sperimentiamo l'Anarchia"
con l'autore Michele Fabiani
(anarchico Spoletino)
Ore 22
Ebola (Ultracore from Brescia)
Feccia Rossa (Oi! da Verona)
Noia (speed metal punk da Firenze)
No White Rag (Anarcopunk da Modena)
Dalle 2 Dj set ammanetta
Cibo Vegetariano e Vegan a tutte le Ore
Birra e vino a litri

presentasione al PINK , di Verona

VENERDI 20/11 ore 20:15 presso il circolo PINK

via scrimiari 7 sta a veronetta

(vicino al centro arrivando da verona est o dalla stazione prendendo la circonvallazione.)



presenta "Sperimentiamo l'anarchia " di M. Fabiani



segue dibattito , cena vegana , gotti e musica

giovedì 12 novembre 2009

Arrestato Turi Vaccaro- Pellegrino di Pace


Turi Vaccaro, il "pellegrino di pace", noi tutti conosciamo perché nel 2005 è stato protagonista in Olanda di una storica azione pacifista: penetrato in un aeroporto militare della NATO aveva reso inservibili 2 aerei da combattimento F16 distruggendone i comandi a martellate.
Dopo aver partecipato alla Marcia per la Pace e la nonviolenza di Domenica, nei giorni successivi aveva interrogato a lungo i suoi sogni e aveva a lungo meditato per capire quale poteva essere il suo contributo personale all'affermazione della nonviolenza. Non sopportava l'idea che ci fosse un'altra base militare e voleva ribadire la priorità degli usi civili della terra che ci appartiene. L'estate di S. Martino (11 novembre) gli era sembrata simbolicamente favorevole alla sua semina e anche il Santo, patrono dei pellegrini. Ieri pomeriggio è penetrato nella parte militare del Dal Molin di Vicenza, insieme ad Agnese Priante del gruppo donne del Presidio. Aveva con se un disegno solare che le aveva affidato Alice delle Piagge (Firenze) dove era passato di recente percorrendo il suo itinerario di cammino della pace e della nonviolenza (Napoli-Vicenza) durato più di tre mesi e conclusosi a Vicenza domenica 8 novembre. Diceva che lo aveva ricevuto proprio per favorire questa azione. Aveva preparato i semi secondo il sistema dell' agricoltura biologica di Fukuoka. (Inserimento dei semi in palline di argilla- la stessa del Dal Molin). Li ha seminati insieme alla sua accompagnatrice. Poi sono stati fermati dai carabinieri della SETAF. Ora Turi è nel carcere di S.Pio X. L'accompagnatrice è stata rilasciata. Turi sarà processato domani per direttissima dal Tribunale di Vicenza.

Il Tavolo della Consultazione Siamo Vicenza, la La Casa per la Pace di Vicenza e il Comitato vicentino della Marcia Mondiale,solidarizzano con Turi sottolineando il carattere del tutto nonviolento della sua azione per la quale personalmente era disposto fin dall'inizio a pagare il prezzo eventuale di una incarcerazione.

Vicenza 12 novembre 2009

PADOVA - Altroexpo/Altrascuola !

Sabato 14 Novembre
per un sapere libero e critico

Altroexpo/Altrascuola

Contro la scuola-vetrina di Expo-Scuola
No ai progetti di scuola fondazione
No ai tagli
No a un sapere mercificato
Per una scuola realmente pubblica
per il comodato d'uso dei libri scolastici
per un servizio di trasporti più economico
per plessi scolastici più sicuri


LA SCUOLA SIAMO NOI

CORTEO STUDENTESCO
partenza ore 9.00 piazzale FF.SS. di PADOVA

giovedì 5 novembre 2009

NO BORDER DAY 14 NOVEMBRE PORDENONE

COMUNICATO DI ADESIONE FDCA SEZ. NORD-EST

“..nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà..” - Pietro Gori -

Oggi in tutta Europa, e in Italia in particolare, si assiste all’inasprirsi delle norme e delle pratiche con cui lo stato regola e gestisce i flussi migratori , criminalizzando e usando i migranti come capri espiatori per nascondere una grave crisi economica che presenta un aumento progressivo delle disuguaglianze, la diminuzione dei salari a fronte dello sviluppo delle rendite finanziarie, la destinazione di soldi pubblici a banche e imprese con relativo smantellamento dello stato sociale.

È dunque necessario denunciare le politiche razziste e securitarie di questo governo come dei governi di centro-sinistra, ma cosa ancora più importante è di fondamentale importanza ricercare l'unità delle classi lavoratrici, al di là delle differenze di lingua, di razza o di fede religiosa.

A tal proposito la sezione Nord-Est della Federazione dei Comunisti Anarchici, aderisce alla giornata di mobilitazione indetta a livello internazionale dall’IFA e fa sue le parole d’ordine lanciate nell’appello per la convocazione della NO BORDER DAY il 14 novembre a Pordenone , giornata/presidio organizzata dai compagni e le compagne del movimento anarchico friulano :

- contro i CIE (prigioni per immigrati senza permesso di soggiorno);

- contro il “Pacchetto Sicurezza”;

- contro il disumano reato di clandestinità;

- contro le ronde verdi, nere e militari;

- per la libera circolazione e la solidarietà fra le genti;

- per un mondo senza muri né frontiere e libero da ogni fondamentalismo di chiese, ideologie e stati.

La sezione “nord-est” della Federazione dei Comunisti Anarchici

fdcanordest@fdca.it

martedì 3 novembre 2009

7 novembre a TREVISO

RETE 28 APRILE IN CGIL VENETO


MANIFESTAZIONE REGIONALE

DELLA CGIL A TREVISO

SABATO 7 NOVEMBRE

ORE 9,30 - STAZIONE FERROVIARIA

Nel biennio 2008-2009 la crisi capitalistica internazionale, in Veneto ha avuto effetti sociali devastanti. In migliaia di aziende di tutte le dimensioni e d’ogni comparto produttivo, i posti di lavoro persi sono stati oltre 100mila; la cassa integrazione ordinaria e straordinaria nei primi nove mesi del 2009 è aumentata del 378% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il tasso di disoccupazione è salito al 5% e migliaia di lavoratori, soprattutto nelle aziende artigiane, nei servizi e nei settori commerciali, sono stati licenziati senza la copertura degli ammortizzatori sociali.

La Rete28Aprile, sinistra Cgil, invita tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, 
gli immigrati, alla partecipazione e alla lotta per costruire una vertenza vera 
contro governo e padronato su queste parole d’ordine:


  • Blocco dei licenziamenti ed estensione degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori di ogni tipologia contrattuale;

  • Coordinamento ed unificazione delle lotte e delle aziende occupate, per una manifestazione nazionale;

  • Redistribuzione del reddito e del tempo di lavoro fra tutti i lavoratori, riducendo l'orario di lavoro a parità di salario;

  • Aumenti salariali significativi per tutti i lavoratori;

  • Recupero del potere d’acquisto reale per i pensionati;

  • No alle privatizzazioni di scuola, università, sanità e previdenza;

  • No al razzismo e alla xenofobia, permesso di soggiorno per tutti gli immigrati.


Lottiamo per rovesciare il regime contrattuale voluto da governo, Confindustria e sindacati complici (Cisl, Uil e Ugl), perché riduce salari, diritti, tutele e istituzionalizza il sindacato. Tutte le piattaforme e tutti gli accordi, aziendali o nazionali, devono essere votati dai lavoratori con voto verificato e certificato dai delegati dei lavoratori.

LA LOTTA DELLA FIOM E’ LA NOSTRA LOTTA !

NO BORDER DAY , 14 novembre Pordenone piaa cavour

lunedì 2 novembre 2009

la bici sopra berlino - appuntamenti letterari in officina!

VENERDI 6 NOVEMBRE A PORDENONE PRESSO LA CICLOOFFICINA "IN SELLA" DI VIA UDINE 15 A PORDENONE SI TERRA LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "LA BICI SOPRA BERLINO" DI MAX MAURO , PRESENTE L'AUTORE

DURANTE LA SERATA POTRETE GUSTARE UN OTTIMO APERITIVO
INFO 339 6812954

cafiero in libreria -bfs edizioni

Novità BFS edizioni in libreria:
Carlo Cafiero
COMPENDIO DEL CAPITALE

http://www.bfs-edizioni.it/libro.php?id=

giovedì 29 ottobre 2009

PER UNA SCUOLA PUBBLICA DI LIBERTà E LAITà SENZA STECCATI RELIGIOSI !

Insospettabili politici di destra hanno lanciato l'idea dell'introduzione dell'ora di religione musulmana all'interno delle scuole pubbliche, facendo sorgere un dibattito fondato sul nulla, tanti e complessi sono i passaggi necessari per giungere ad una situazione come quella di cui gode attualmente l'ora di religione cattolica.
Ma se tanti e complessi sono tali passaggi (necessità di un'intesa con la confessione islamica, definizione dei contenuti didattici, individuazione e formazione dei docenti, legiferazione parlamentare, ecc.), qual è allora lo scopo recondito di questa operazione di apparente "liberalizzazione" dell'ora di religione?
In realtà si tratta di una manovra che dovrebbe consentire di procedere al rafforzamento della presenza -già solidissima- della chiesa cattolica all'interno della scuola, mano a mano che questa perde la sua natura di istituzione per darsi quella di servizio pubblico e al tempo stesso muta il suo ruolo di luogo di formazione di coscienze libere e laiche per quello di luogo di formazione di identità basate su appartenenze religiose, etniche, territoriali, e così via.
In una scuola pubblica che và in questa direzione, la presenza ed il ruolo di presidio della religione cattolica diventa dunque elemento decisivo di processi identitari che facciano piazza pulita della laicità e delle coscienze critiche.
I 136 milioni di euro per le scuole paritarie non bastano più. Occorre rafforzare presenza e ruolo della religione cattolica nella scuola pubblica, e questo per il ministro in carica e per le autorità vaticane significa due cose: procedere nella ridefinizione dello status degli insegnanti di religione cattolica da un lato e dello status dell'insegnamento stesso della religione cattolica (IRC), dall'altro.
Per poter garantire agli insegnanti di religione le stesse condizioni degli altri insegnanti (in buona sostanza il diritto di voto negli scrutini) si apre così la facile strada di una modifica dell'intesa Stato-Vaticano del 23 giugno 1990, laddove si recita che il voto dell'insegnante di religione cattolica "se determinante diviene un giudizio motivato", insieme ad una modifica dell'art.309 del Testo Unico n°297/1994 che consente allo Stato di poter liberamente decidere in fatto di valutazione del rendimento in religione cattolica. Percorso affatto impossibile, che porterebbe l'IRC all'equiparazione con le altre discipline, pur tra i mari burrascosi di una verifica di legittimità sul piano costituzionale ed a costo di inibire i diritti degli alunni che non si avvalgono dell'IRC, i quali verrebbero a trovarsi in una condizione di disparità. Va da sè che già oggi le attività alternative per coloro i quali non si avvalgono dell'IRC, non ricevono finanziamenti per retribuire i docenti eventualmente necessari.
L'altro passo necessario è quello della equiparazione dell'IRC alle altre discipline sul piano dello status culturale e scientifico. Può sembrare un paradosso, dato che - a differenza della altre discipline il cui status ed insegnamento sono liberi- l'IRC è oggi emanazione delle autorità religiose e da queste posti sotto controllo sia i contenuti didattici che la formazione e conformità dei docenti; eppure in una lettera alle conferenze episcopali del 5 maggio scorso, la Congregazione per l'educazione cattolica, ha rivendicato il carattere scientifico, persino laico, dell'insegnamento della religione cattolica e -al tempo stesso- si è premurata di avvertire che spetta alla conferenza episcopale emanare norme generali su questa materia ed ai vescovi quello di vigilare.
Non bisogna cadere quindi nella trappola offerta ai media dell'ora di islam, quanto prepararsi per affrontare quello che sarà probabilmente l'affondo decisivo dell'integralismo cattolico verso la scuola pubblica, pronto a demolire gli ultimi baluardi di laicità e di libertà di insegnamento che si frappongono al ritorno dell'autorità dei chierici in campo di scienza e di cultura. L'ora di islam, se mai si farà, sarà ben poco prezzo da pagare.
Tutte le forze laiche, libertarie, anticlericali, tutti gli oppositori di ogni integralismo e di ogni steccato religioso, tutti gli irriducibili ad ogni divisione della società fra appartenenze religiose, etniche, di sangue e di terra, sono chiamati perciò ancora una volta ad una nuova mobilitazione per la difesa della laicità. Una mobilitazione di carattere culturale, politico e sociale che attraversi le scuole, gli operatori della formazione, l'associazionismo di base e quello sindacale per una campagna di salvaguardia delle basi costitutive della scuola di tutti e di tutte; per un allargamento delle iniziative e delle proposte che favoriscano una società ed una scuola interculturali senza autorità religiose e senza dogmi, fondate sulla solidarietà reciproca e sul riconoscimento dell'essere donne e uomini liberi nelle scelte e nella lotta.
FdCA
ottobre 2009

Love music hate the fascism!!!!!

Pomeriggio antifascista con banchetto informativo dell'O.S.A. (operai studenti autorganizati) e concerto di :

SKAKKO MATTO (punk-rock)
LINEA DI CONFINE (hardcore-punk)
ACQUA SPORKA (street punk)
ARZRCAVALLI (hardcore)

Dalle ore 16 alle 20
presso il Parcheggio prato s.caterina BAssAno DEL GRAPPA (VI)

Il Bo.Ve. torna a scalciare...

E' tornato ! E' tornato !

Il celeberrimo comitato *Bo.Ve.*, il più amato dai veronesi di borgo ciodo, è tornato!!!

Il Bo.Ve. torna a scalciare

facciamogli festa

*DOMENICA 1 NOVEMBRE 2009*
dalle ore 10.00 alle ore 14.00
Giardini di p.zza Zagata - b.go S. Croce - Verona

*VOGLIA di mercato autogestito*

Sono invitat* tutt* per degustare prodotti della t/Terra, pane/vini/verdure/
conserve tutto autoprodotto e autocertificato, ascoltare musica, barattare i propri pr/o(g)getti, informare e resistere contro la crisi che vogliono farci pagare!!

Esposizione di idee
- per difenderci dall'aumento dei prezzi,
- per svincolarsi dalle grandi catene di distribuzione;
- per incontrare e conoscere piccoli produttori
- perche' la spesa sia un momento di incontro e socialità
- per tutto questo affidiamoci alla follia dei folli!!

baratto a-critico
aperitivo & pranzetto popolare piasarotto

Si svolge anche in caso di pioggia - Bus festivo 92 e 98

per info: veronainforme. noblogs.org // spazientiti@ autistici. org

Bo.Ve. Comitato di quartiere Borgo Venezia

venerdì 23 ottobre 2009

LE SCARPE DEI SUICIDI

al Prefabbrikato Pordenone

Via Pirandello, 22 - quartiere Villanova

GIOVEDI 29 OTTOBRE

alle 19.30 aperitivo + CENA
(su prenotazione http://it.mc258.mail.yahoo.com/mc/compose?to=info@zapatapn.org cell 3334866588)

ore 20.45
presentazione del libro

LE SCARPE DEI SUICIDI

ci sarà l’autore
Tobia Imperato
Il 5 marzo 1998 a Torino vengono arrestati tre anarchici che abitavano la Casa di Collegno. Lo squat viene chiuso dalle autorità. Contemporaneamente vengono attaccate altre due case occupate.
Edoardo Massari (Baleno) Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del Treno ad Alta Velocità.
I tre arrestati si dichiarano estranei alle accuse avanzate nei loro confronti.
Immediatamente nasce un vasto movimento di protesta contro la montatura di giudici Ros e Digos, che si estende anche in altre città. Decine e decine di persone vengono intimidite, pestate, inquisite, denunciate, processate e condannate.
Televisioni e giornali, di destra e di sinistra scatenano una canea mediatica volta alla criminalizzazione dei posti occupati torinesi e degli occupanti. Gli squatter diventano il nuovo “mostro da debellare”.
Il 28 dello stesso mese Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette. L’11 luglio successivo muore nell’identico modo anche Soledad Rosas, lei pure in stato di detenzione.
Nel gennaio 1999 Silvano, unico sopravvissuto all’inchiesta di Laudi, è condannato a 6 anni e 10 mesi dal giudice Franco Giordana. Verrà liberato solo nel marzo 2002 dopo quattro anni di detenzione, in seguito alla sentenza della corte di cassazione che riconoscerà l’inconsistenza delle prove relative all’associazione eversiva (art. 270 bis).
Ora che gli abitanti della Val Susa sono “avvisati”, decolla il progetto del treno veloce. A contrastare i programmi ultramiliardari e altamente nocivi del potere, sono solo i pazzi ed i sovversivi. E finiscono male.
Seppelliti i morti, gli Assassini - premiati dallo Stato - vorrebbero dimenticare…
seguirà dibattito

a cura del Circolo Libertario E. Zapata

pedagogia libertaria , memorie e prospettive

24 ottobre , covegno/dibattito

La figura di Ferrer e la sua proposta di “Scuola Moderna” - L’educazione libertaria e la sua pratica sociale - La pedagogia Libertaria nel mondo dell’educazione contemporanea
Convegno/Dibattito su Ferrer e la Pedagogia Libertaria – in occasione del centenario dell’assassinio del noto pedago-gista libertario spagnolo – il 24 ottobre a Roma.
La figura di Ferrer, fucilato il 13 ottobre 1909, e la sua proposta di “Scuola Moderna”.
L’educazione libertaria e la sua pratica sociale dall’800 ad oggi.
La pedagogia Libertaria nel mondo dell’educazione contemporanea.

Organizzano il Dibattito come Comitato promotore l’USI SCUOLA, il SISA, l’USICONS, il Circolo Durruti. l’FdCA di Roma e il Lab. Sociale La Talpa, presso la sala Convegni della Città dell’Altra Economia – Campo Boario (ex Mattatoio – zona Testaccio) entrata a Largo Dino Frisullo (dopo il Macro)

La riflessione che vorremmo portare avanti con questo Convegno verte non solo a partire dalla storia ed esperienza personale del libertario Francisco Ferrer Y Guardia, ma anche su tutto ciò che l’ha favorita e sviluppata e che ne ha proseguito il cammino fino al giorno d’oggi.
L’aspetto principale che vogliamo evidenziare è la concezione antiautoritaria contrapposta al potere politico-sociale-religioso che ha sempre cercato di utilizzare ai suoi fini la scuola e l’istruzione in genere.
Ed è proprio a partire dal pensiero libero, dalla ragione umana e dalla scienza, dalla sperimentazione e dalla pratica che rappresentarono in Ferrer i presupposti, i motori del suo modello di educazione libertaria, attraverso le pratiche sociali e “culturali” della sua “scuola moderna”, che vogliamo fare un excursus storico della pedagogia libertaria e della sua pratica sociale nel suo ambito spazio temporale.
L’educazione libertaria, che in una fase storica attraversò anche il marxismo e con Reich ne denunciò il modello scolastico sovietico, è stata un presupposto importante anche delle lotte che dagli anni ’60 ad oggi hanno attraversato il mondo della scuola.
Per questo riteniamo importante un confronto su questi temi anche per vedere la pertinenza dell’educazione e della pedagogia libertaria nel mondo dell’educazione contemporanea e le sue possibili attualizzazioni.
Invitiamo su questo, compagni/e, docenti e ricercatori a partecipare, anche inviando propri contributi, al Convegno/dibattito del 24 ottobre come un primo momento di confronto e di riflessione anche per rilanciare il movimento della/nella scuola/università su un percorso che sappia coniugare bisogni ed obiettivi ad un possibile modello alternativo e libertario di istruzione.

Il Comitato Promotore – Largo Veratti 25 – 00146 Roma – fax 06/77201444

comunicato 73° consiglio dei delegati della F.d.C.A.

73° Consiglio dei Delegati della FdCA
Roma, 18 ottobre 2009
presso lo Spazio Sociale 100celle Aperte in Via delle Resede n. 5
Documento finale

Contrastare le derive autoritarie nella società
Mantenere e ricostruire spazi di resistenza e di solidarietà
Alimentare politiche libertarie e di classe nella lotta
Contro la distruzione delle libertà fondamentali, dei diritti sociali, dell'ambiente

La crisi economica scatenata dal capitalismo internazionale contro milioni di lavoratori e lavoratrici di tutto il mondo ha ormai superato la sua fase spettacolare - necessaria a costringere gli Stati del G8 a finanziare il sistema bancario internazionale piuttosto che arginare la disoccupazione e l'impoverimento delle classi sociali sfruttate - per passare alla fase più insidiosa che è quella del suo penetrare silenziosamente ma in profondità nel tessuto produttivo e sociale dei vari territori, seminando distruzioni di posti di lavoro, lasciando macerie di scarso valore.
Le lotte auto-organizzate di nuclei operai disposti ad azioni di grande sacrificio personale, come nel caso della INNSE, della LAMSE, della CHN, ed altre ancora, sono riuscite a salvare unità produttive e identità sociale altrimenti compromesse, ma non si sono tradotte in un movimento più ampio di risposta di classe alla crisi, fatta eccezione per gli scioperi generali indetti dalla FIOM per il 9 ottobre scorso e dal sindacalismo di base per il 23 ottobre.
Scioperi quanto mai necessari e carichi di reciprocità per gli obiettivi messi in campo, ed al tempo stesso carichi di interrogativi per le prospettive che attendono la FIOM dentro la CGIL a fronte di un accordo separato sulla contrattazione firmato inopinatamente da CISL-UIL-UGL, ma anche lo stesso sindacalismo di base a fronte delle incomode tensioni telluriche interne alla compagine più consistente, quella composta da RdB/CUB.
Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici trova dunque in gruppi operai disposti a tutto e nelle sue organizzazioni di massa più conflittuali elementi di lotta e politiche di contrasto che inducono a sperare nella riorganizzazione della resistenza alla crisi, ma al tempo stesso si deve prendere atto di elementi di debolezza interna che potrebbero mettere a repentaglio la tenuta degli attivisti sindacali di base, prima ancora del ceto politico ai vertici.
Al tempo stesso, lo scontro politico interno al parlamento avviene oggi tra partiti fortemente ancorati alle scelte del capitalismo nostrano.
Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici corre in questa situazione rischi molto gravi, poiché subisce da un lato l'influenza della propaganda culturale della destra razzista ed omofoba, che va ben oltre i seggi parlamentari tradizionalmente occupati e, dall'altro, ha perso o non ha più voluto una rappresentanza politica deludente sul piano dei risultati e della difesa appena istituzionale degli interessi di classe. Si tratta di una situazione di debolezza molto pericolosa, perché produce abbandono dell'impegno politico attivo tradizionalmente di sinistra oppure un parziale spostamento di tale impegno verso lidi populisti, facilmente reperibili sul mercato della politica istituzionale sia nella compagine di governo, come all'interno dell'opposizione.
Se pure il mese di ottobre stia mostrando forme di lotta e di mobilitazione, fra cui spiccano - oltre a quelle del precariato della scuola e del sindacalismo conflittuale - la manifestazione contro l'omofobia del 10 ottobre e quella antirazzista del 17 ottobre, su cui è avvenuta la convergenza di grandissima parte di organismi sociali, sindacali e politici di opposizione, occorre riconoscere che siamo immersi in una situazione di riduzione quantitativa degli attivisti sindacali di base e degli attivisti politici di base e di una perdita - senza un ricambio significativo - di attivisti impegnati nel ruolo di presidio, di coesione e di rilancio dell'azione politica.
Le sconfitte politiche e sindacali, le gerarchie di partito che si riproducono nello stesso partito o in scissioni di questo, il venir meno di un tessuto di opposizione nei singoli territori inducono fenomeni di demotivazione, di abbandono o di riposizionamento altrove e comunque distante da una politica di classe a democrazia di base.
Il ceto politico dirigente, partitico o sindacale che sia, ne esce comunque coerente con uno scenario in cui l'azione politica e sindacale funziona secondo impulsi, ancorché deboli e contraddittori, dall'alto verso il basso e non viceversa.
Per affrontare un attacco come quello che stiamo subendo a tutti i livelli, occorre invertire il senso dell'impulso alla mobilitazione; occorre riprendere senza indugi e senza ambiguità una politica di ricomposizione dell'unità di classe dal basso, una politica di federalismo delle lotte antagoniste nel territorio, una politica di difesa e ricostruzione di spazi di resistenza e solidarietà, in cui si pratichi la democrazia diretta e la convergenza delle pratiche antirazziste e anticapitaliste, antifasciste e contro la repressione in un progetto di alternativa sociale libertaria, senza sfruttamento e senza burocrazie di stato.

Consiglio dei DelegatiFederazione dei Comunisti Anarchici
18 ottobre 2009

giovedì 15 ottobre 2009

CONTRATTO METAL-MECCANICI , comunicato sindacale della f.d.c.a.

RESPINGERE IL CONTRATTO SEPARATO SUI METALMECCANICI
MOBILITAZIONE NELLE FABBRICHE PER IL REFERENDUM SULL'ACCORDO
SOSTENERE LE MANIFESTAZIONI DI BASE E GLI SCIOPERI AUTO-ORGANIZZATI
A solo 6 giorni dallo sciopero generale del 9 ottobre indetto dalla FIOM, partecipato in tutto il paese da centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno scioperato contro la crisi e contro le nuove regole sulla contrattazione definite in modo separato da CISL-UIL-UGL con Confindustria, la risposta di Federmeccanica insieme a CISL e UIL ha tutte le caratteristiche di una serrata padronal-sindacale che ha tre obiettivi precisi
- stroncare il rinnovato protagonismo della classe operaia insieme ad una delle sue organizzazioni attualmente più conflittuale e rappresentativa
- sancire una volta di più che i costi della crisi vanno scaricati sui salari, sui posti di lavoro, sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici
- dare inizio allo smantellamento del contratto nazionale di categoria a partire dal settore più combattivo e resistente
L’intesa prevede un aumento retributivo medio di 112 euro, equivalente a 110 euro per il quinto livello. La prima tranche dell’aumento sarà in busta paga da gennaio 2010 e sarà di 28 euro, la seconda sarà di 40 euro dal 2011 e la terza di 42 euro nel 2012. Si tratta di mance, cifre molto più vicine alle proposte di Federmeccanica che a quelle sindacali. Infatti, come avevano chiesto le imprese, la prima tranche degli aumenti retributivi sarà più leggera rispetto alle successive due. Non solo, ma se dal 2010 sono previsti 28 euro al quinto livello, questo significa che al terzo livello l'aumento sarà di 15-16 euro netti.
Ai circa un milione e 300mila lavoratori metalmeccanici saranno corrisposti ulteriori 15 euro mensili dal primo gennaio 2011 come elemento di perequazione per chi non ha la contrattazione integrativa. Che abbuffata!!
Nonostante i sindacati metalmeccanici di CISL e UIL rappresentino solo una minoranza della cetegoria, hanno forzato la situazione con l'appoggio delle rispettive confederazioni, con una scelta che fa scempio della democrazia sindacale, che lacera l'unità dei lavoratori offrendo pochi e maledetti euro subito, che sancisce la avvenuta fusione di interessi tra parte padronale e quella parte sindacale che si fa agenzia di controllo territoriale della forza lavoro. Un controllo che si esercita tra contrattazione ed enti bilaterali, tra fondi di sostegno al reddito e collaborazione per l'aumento della produttività, con rinuncia ad ogni tutela contro la precarietà e la flessibilità.
Il plauso del ministro del lavoro completa il triangolo degli interessi padronali, governativi e sindacal-collaborazionisti: svuotare il CCNL di ogni significato di solidarietà, di unità, di democrazia, distruggendo le basi stesse dell'organizzazione di classe nei posti di lavoro e nel territorio.
In questi giorni occorrerà sostenere tutte le forme di democrazia di base dei lavoratori/trici nelle fabbriche, che esprimano dissenso, contestazione e volontà di respingimento di un accordo firmato sopra le loro teste.
Occorrerà costruire le condizioni per una consultazione referendaria, anche auto-organizzata, che sposti i rapporti di forza, sottraendo consenso ed appoggio ai sindacati firmatari, riacquistando protagonismo ed autorevolezza nella contrattazione, azienda per azienda.
E' in gioco il futuro della democrazia nel mondo del lavoro, è in pericolo l'esistenza della classe lavoratrice con la sua autonomia ed il suo progetto di una società più eguale e più libera, più solidale e più partecipativa.
I comunisti anarchici saranno come sempre in prima fila nella difesa degli interessi dei lavoratori/trici e nel sostenere una prassi sindacale conflittuale e libertaria.
FdCA - Commissione Sindacale
16 ottobre 2009

e brindiamolo, sto L'ombroso

È uscito il nono numero, un numero futuribile.Sul blog lo puoi visionare qui.
Sarà presentato in anteprima venerdì 16 ottobre, in quel del circolo Kroen a Villafranca, in occasione del Circo delle croste, il primo talent shock inaudito e inaumano.
Non potevamo scegliere un modo migliore per festeggiare il secondo compleanno de L'ombroso.
Sul palco si esibiranno in numeri funambolici artistoidi di diversa foggia, età e paese di provenienza, tutte e tutti con evidenti problemi che però quella sera si lasceranno alla spalle per dare vita ad una ricca parata di freaks.Il selezionatissimo pubblico, sovrano e invasato, decreterà la caduta nella polvere o l'ascesa tra gli astri del firmamento di Villafranca.
Le starlettes verranno impietosamente giudicate per acclamazione popolana con lancio di oggetti (tra cui mutande, giarrettiere e reggiseni, portatene copiosi da casa!) e urla, misurate attraverso la mirabolante tecnologia dell'esclusivo marchingegno brevettato, il Sigometro®, uscito fresco fresco dai laboratori Ricerca&Innovazione de L'ombroso.
A seguire, gli astanti e le astante verranno invitati al ballo frenetico e indiavolato accompagnati dalle frissanti note dell'Osteria Popolare Berica, reduci dal successo del loro cinghial power tour, è vero.
Non manchino, venghino venghino.Festeggeremo il secondo compleanno de L'ombroso.Poi, come al solito, l'irriverente giornaletto verrà distribuito nelle migliori mesticherie e profumerie.

lombroso.noblogs.org

lunedì 12 ottobre 2009

G8 di Genova, incredibile sentenza-vendetta in appello contro i dieci manifestanti

Roma, 9 ottobre 2009. E' difficile non essere d'accordo con Haidi Giuliani Gaggio - madre di Carlo Giuliani, il giovane attivista assassinato durante gli scontri del G8 di Genova del 2001 - che ha commentato così la sentenza d'appello del processo a 25 manifestanti, accusati di devastazione e saccheggio: "Sono senza parole. Questa non è una sentenza è una vendetta". La condanna è stata confermata per undici dei 25 manifestanti. I giudici hanno dichiarato 15 tra prescrizioni e assoluzioni. Gli imputati accusati di devastazione e saccheggio si sono visti aumentare in misura abnorme le pene: Francesco Puglisi da 10 anni e 6 mesi a 15 anni; Vincenzo Vecchi da 10 anni e 6 mesi a 13 anni; Marina Cugnaschi da 11 anni a 12 anni e tre mesi; Alberto Funaro da 9 anni a dieci anni; Carlo Arculeo da 7 anni e 6 mesi a 8 anni; Luca Finotti da 10 anni a 10 anni e 9 mesi; Antonino Valguarnera da 7 anni e 8 mesi a 8 anni; Carlo Cuccomarino da 7 anni e 10 mesi a otto anni; Dario Ursino da 6 anni e 6 mesi a 7 anni; Ines Morasca da 6 anni a 6 anni e 6 mesi. Confermata la condanna a cinque anni per Massimiliano Monai, conosciuto come "l'uomo della trave" dopo essere stato fotografato nel corso dell'assalto al defender dei carabinieri, cui partecipò anche Carlo Giuliani. I legali degli imputati hanno accolto la sentenza con vero sconcerto: "Una sentenza incredibile. Sono pene che non si infliggono neanche agli assassini. E se questi ragazzi hanno commesso qualche reato, è stato contro delle cose, degli oggetti. Non delle persone. Si era capito, dopo le recenti sentenze, che da queste parti tirava una brutta aria: ma qui ci sono imputati che hanno preso più di dieci anni per aver mandato in frantumi una vetrina e basta". Non solo, aggiungiamo noi, perché gli atti dei manifestanti sono stati compiuti in un clima di terrore e nell'àmbito di oscure strategie della tensione, con la partecipazione di forze "al di fuori e al di sopra delle Istituzioni". La sentenza, atroce nella sua iniquità, è un'altra pagina triste che entra a far parte del Dossier G8 di Genova, una decisione che appoggia e premia incondizionatamente una "gestione dissennata, anticostituzionale e antidemocratica dell'ordine pubblico," come Haidi Giuliani definì correttamente - qualche tempo fa l'uso della forza pubblica durante la "notte cilena" e in molti altri frangenti, quando il potere costituito si trova di fronte moti di protesta civile o situazioni di grave disagio sociale.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
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www.everyonegroup.com :: info@everyongroup.com

LO SCIACALLAGGIO S’E’ FERMATO A TIEZZO

Sabato 3 ottobe a Tiezzo si doveva mettere in scena l’affondo plebisicitario di destra e razzisti sul cadavere di Sanaa. Tutto il centrodestra e la Lega mobilitati con i massimi esponenti provinciali (da Ciriani a Bortolotti) e addirittura la parlamentare ad hoc (la marocchina eletta nel PDL) hanno chiamato alla manifestazione contro il fondamentalismo che uccide, cioè contro l’Islam cioè contro gli immigrati arabi cioè contro tutti gli immigrati, perché il crescendo di leggi razziste e l’istigazione alla xenofobia sono pane quotidiano per questi patrioti della cristianità. E chi meglio di un’associazione che si chiama “valori e tradizioni” (ci rendiamo conto?) poteva organizzare una vergognosa caccia alle streghe come quella di sabato sera? Mancava solo il rogo è la giutizia di questi signori si sarebbe compiuta.
Ma sabato è stato un clamoroso flop, meno di duecento persone per il Messaggero e circa 100 per il Gazzettino, questi i numeri di una chiamatra alle armi che ha usato la cronoca locale a piene pagine per una settimana e i collegamenti televisivi nazionali come Porta a Porta per “pubblicizzare” l’impietosa fiaccolata e tutto questo raccimolando 100/200 persone. Praticamente tutta la provincia è rimasta a casa o è andata altrove e ne siamo contenti. Perché evidentemente al peggio, almeno in questo caso, s’è data una fine e la gran parte della gente non s’è le sentita di sciacallare la vita perduta di una ragazza e il dolore di quanti le volevano bene. A questo la maggioranza non s’è prestata.
Prima di concludere l’intervento vorremmo essere chiari: quanto successo a Montereale è un abominio, il padre ha commesso un atto bestiale e non ci sono ne ci possono essere alcune giutificazioni. Così come crediamo che le religioni tutte, compresa quella isalmica, covino sempre, seppur in modo subdolo, gli istinti peggiori relegando la donna a proprietà maschile o tutt’al più ad una sua costola, un complemento. Quest’aberrazione è leggibile ed inequivocabile in ogni bibbia (ebraica, cristiana e coranica) e non basta l’appello alla modernità dell’una o dell’altra chiesa a stemperarne il profondo abuso culturale che le sott’intende. S’è questi istinti sono sopiti si deve proprio al relativismo il “grande male” a cui il papa non smette di addittare le sciagure dei nostri tempi. Altro che valori, altro che tradizioni.
Negli ultimi mesi decine e decine sono state le mogli, fidanzate e conviventi uccise e massacrate, a volte addirittura con i figli come ulteriori pezzi della propietà, da mariti, compagni e conviventi. Tutti italiani, nella gran parte dei casi si tratta di ex poliziotti o guardie giurate o addirittura ancora in servizio e ad ogni modo la casistica riguarda in misura eclatante militari e affini. Le statistiche parlano chiaro, solo 5 anni fa in 3 settimane chi si ricorda la tragedia di 11 persone tra donne e bambini uccisi nel mese di agosto? Erano italiani? Si. Erano cristiani? Si. Ma la domanda è: erano maschi? Si. E’ il vero volto di queste bestialità, la cultura dominante che considera la “femmina” come uso e sfogo delle frustrazioni maschili sia mercificandole sia annichilendole se non addirittura uccidendole, si chiama “femminicidio” come il libro di Barbara Spinelli che bene ne riassume il quadro reale nel nostro paese.
E allora dopo la vomitevole parata di sabato è il caso di rispettare e ricordare Sanaa andando tutti alla radice del problema e affrontando culturalmente e praticamente, senza distinzioni artificiose tra autoctoni e migranti, il problema della libertà di sradicare i legami proprietari nei confronti dei corpi delle donne ma soprattutto dai ruoli stabiliti dalle famiglie, dalle comunità, dalle religioni e dallo stato.
In una società libertaria e solidale Sanaa sarebbe stata viva e libera come lo sarebbero state tutte quelle donne italiane vittime di uomini italiani e che oggi non hanno più nomi e cognomi perché sono statistiche inutili per le crociate antimmigrato. Che si vergognino questi imbonitori è dir poco ma di fronte all’enesima pietà negata non ci viene null’altro da dirgli.

Iniziativa Libertaria

giovedì 8 ottobre 2009

Verona libera - Assedio culturale contro Casa Pound

Io non ho pauraBasta aggressioni, Casa Pound va chiusa!Da Napoli e a Verona continuano le aggressioni fasciste ai danni degli studenti.Mercoledì 7, alle 8 del mattino un gruppo di attivisti di Casa Pound e del Blocco studentesco, note organizzazioni di stampo neo-fascista e squadrista, ha aggredito a calci e pugni, davanti al Maffei, uno studente appartenente al Collettivo Studentesco e al collettivo Metropolis.Il ben noto coordinatore regionale del Blocco, Marcello Ruffo, accompagnato da altri due esponenti del movimento, volantinavano davanti all’istituto. Alla vista del ragazzo e riconosciuto come attivista del Collettivo Studentesco, dopo averlo provocato verbalmente a causa del suo dichiarato antifascismo e antirazzismo, l’hanno preso a calci e pugni. Tutto ciò in risposta al suo appallottolare e gettare verso di essi uno dei volantini da loro distribuiti.Come studenti, riteniamo che la loro reazione ad un gesto puramente simbolico di dissenso dal contenuto del volantino, sia esagerata e intollerabile, nonché di legittimazione della violenza fisica come forma di soppressione della libera espressione di idee.L'aggressione avviene il giorno dopo un’iniziativa degli studenti antifascisti in Provincia con la quale hanno denunciato le collusioni tra Istituzioni e fascisti di Casa Pound, in seguito alla conferma di partecipazione ad un dibattito pubblico sabato 10 ottobre nella sede di Blocco Studentesco dell’assessore provinciale all'istruzione Luciani e dell'assessore regionale Donazzan.Non c'era bisogno di quest'ennesima aggressione per sapere che dietro i patetici tentativi di mostrarsi nuovi, da parte di quelli che si autodefiniscono "fascisti del terzo millennio", ci sono solo e sempre picchiatori fascisti che continuano impunemente ad aggredire gli studenti davanti alle scuole come è successo a Napoli solo l'altro giorno.Chiediamo la chiusura immediata di Casa Pound e di tutti i covi neo-fascisti.Diffidiamo gli Assessori e tutte le Istituzioni dal partecipare all’assemblea di sabato 10 a Casa Pound e a qualsiasi altra iniziativa futura.Ci auguriamo che il fatto non venga definita “ragazzata”, come già precedentemente accaduto, ma anzi che avvenga da tutte le forze politiche una chiara e ferma presa di posizione contro pratiche squadriste e di stampo dichiaratamente fascista.Invitiamo tutti i cittadini, associazioni, collettivi che si riconoscano nei valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo e che sognano una città libera, aperta e solidale ad unPresidio in Largo Caldera (Valverde)Sabato 10 ottobre - ore 15

Studenti antifascisti

Verona - Casa Pound aggredisce studente davanti al Maffei

Questa mattina alle 8 un gruppo di fascisti di Casa Pound e del Blocco studentesco ha aggredito davanti al Maffei un attivista del collettivo metropolis e dei collettivi studenteschi.L'aggressione avviene il giorno dopo l'iniziativa degli studenti antifascisti in Provincia con la quale hanno denunciato le collusioni tra Istituzioni e fascisti di Casa Pound. L'assessore provinciale all'istruzione Luciani, infatti, insieme all'assessore regionale Donazzan, ha accettato di partecipare ad un dibattito pubblico con gli squadristi di Casa Pound.Non c'era bisogno di quest'ennesima aggressione per sapere che dietro i patetici tentativi di mostrarsi nuovi, da parte di quelli che si autodefiniscono "fascisti del terzo millennio", ci sono solo e sempre fascisti.E siamo sicuri che personaggi come Luciani non faranno una piega dopo l'episodio di violenza che li vede coinvolti accaduta questa mattina.Se per le Istituzioni Casa Pound è un interlocutore come un altro (o, come a Verona, privilegiato), per gli antifascisti le parole stanno a zero: Casa Pound va chiusa.
A breve verrà convocata una conferenza stampa per denunciare il fatto, la connivenza dei politici con i fascisti di Casa Pound e Blocco, e per ricordare le minacce e le intimdazioni già recapitate qualche mese fa al metropolis café ("ragazzate" furono definite allora) e che non sono evidentemente bastate a scoraggiare chi, dall'interno del sistema politico, continua ad accreditare politicamente i fascisti.

Collettivo Metropolis

mercoledì 7 ottobre 2009

SCIOPERO VENERDI 9 OTTOBRE , LA FIOM SI MOBILITA

Molti sono i corvi che, anche in Cgil, si augurano che lo sciopero nazionale della Fiom indetto per Venerdì 9 ottobre 2009, con cortei e manifestazioni in 5 grandi città italiane, fallisca.
I rischi oggettivamente ci sono. Una Fiom sconfitta e isolata, sarebbe una sciagura per tutti noi lavoratori, in primis per tutti coloro che hanno già deciso (o devono decidere) da che parte stare nel prossimo congresso Cgil.
Per questo tutti i compagni e le compagne venerdì devono essere numerosissimi a fianco dei metalmeccanici a Milano,
perché la loro battaglia contro l’accordo separato è la nostra battaglia.

I riferimenti logistici e organizzativi per la partecipazione e la raccolta nominativi per la prenotazione dei pullman saranno le strutture stesse della Fiom Cgil di Treviso e Conegliano.
Per le adesioni telefoniche i riferimenti sono:
per partenza da Treviso Stazione, Candido Omiciuolo 348.5279283;
per partenza da Conegliano parcheggio Coop, Manuela Marcon 346.0049901.
Rientro previsto ore 19.00

martedì 22 settembre 2009

1944 - 2009: GLI ALBERI RICORDANO ANCORA

Può apparire come una storia lontana dal nostro presente, ma gli alberi del viale dei Martiri con i nomi dei 31 partigiani che vi furono appesi testimoniano quanto in realtà quei giorni di settembre restano vicini a noi, nel tempo e nello spazio.

Eppure, in troppi vorrebbero considerare come una pagina chiusa quanto accadde tra il 21 e il 27 settembre 1944 sul Grappa, a Bassano e in tante altre frazioni.
Nel corso della lunga rappresaglia, secondo alcune stime, furono circa 400 le persone (tra le quali anche ragazzi, anziani e disabili) fucilate, impiccate o arse vive, come resistenti o presunte tali, per mano di reparti nazisti e fascisti; mentre altre 500, catturate durante i rastrellamenti, vennero deportate nei lager.
I boia indossavano le uniformi tristemente note dei peggiori reparti tedeschi tra i quali le SS-Bozen, il Luftwaffen-Sicherungs Regiment Italien, l’Ost-Batallion 263, il Kommando Andorfer delle SS; ma anche le infami divise italiane della Repubblica di Salò appartenenti alla Legione Tagliamento, alle Brigate Nere, alla GNR, alla X Mas.

Dopo la Liberazione , per tali “eroiche” imprese, la cui logica terroristica era quella di stroncare la resistenza di chi si opponeva all’ordine di Hitler e Mussolini, le responsabilità individuali sarebbero state presto cancellate dall’amnistia firmata da Togliatti o sepolte negli armadi della vergogna. Ed ancora oggi si vuole attenuare il ricordo di tale strage in un clima di ipocrita pacificazione nazionale, come testimonia la vergognosa lapide posta sotto il Comune di Bassano in cui, confondendo carnefici e vittime, guerre fasciste e lotta di liberazione, si commemorano indistintamente i “caduti per la patria nelle guerre del decennio 1935 - 1945” .

Da parte nostra, rinnovando la storica e intransigente opposizione anarchica al fascismo, preferiamo ricordare quell’esperienza con le parole della partigiana Flavia Tosi:

“Non si può fingere che il nostro nemico principale fosse solo il tedesco e non soprattutto il fascismo e la Repubblica Sociale Italiana (…) Io il periodo partigiano l’ho vissuto con la consapevolezza di stare combattendo una guerra civile, non ne ho mai avuto il minimo dubbio e sono orgogliosa di avere partecipato a una lotta per la libertà che, proprio perché c’è stata continuità dello stato tra fascismo e post-fascismo, è ben lungi dall’essere terminata”.


PIEGARSI VUOL DIRE MENTIRE
RESISTENZA E’ ORA


Aranea – Rete veneta di comunic-azione anarchica

www.autistici.org/aranea
aranea@anche.no

PRESIDIO CONTRO LA GUERRA 23 settembre a Treviso , piazza dei Signori ore 18

Sit in mercoledì 23 settembre ore 18.00 in piazza dei Signori, Treviso

venerdì 18 settembre 2009

Incontro-Foibe, tra realtà e mistificazioni

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Vittorio Veneto ti invita a

FOIBE, TRA VERITA' E MISTIFICAZIONI


Venerdì 2 ottobre 2009 ore 20.30
Biblioteca Civica, Ceneda di Vittorio Veneto

RELATRICI:
Alessandra Kersevan, ricercatrice storica. Studiosa dei campi di concentramento fascisti in Italia. Ha pubblicato: Gonaris 1942-1943, un campo di concentramento fascista, Lagher italiani e Porzus-dialoghi sopra un processo da rifare. Attualmente è coordinatrice della collana Resistenza storica.

Claudia Cernigoi, giornalista pubblicista dal 1981. Ha collaborato alle prime radio libere triestine ed oggi dirige il periodico La Nuova Alabarda. Ha pubblicato fra l’altro Operazione Foibe-tra storia e mito.

INTRODUCE: Umberto Lorenzoni, presidente provinciale dell’ANPI.

ENTRATA LIBERA



VISITATE I SITI:
www.anpi.it
www.anpitreviso.it
http://it.youtube.com/anpivittorioveneto

Adesso ANPI sez Vittorio Veneto è anche su Facebook!

Ti aspettiamo, invita amici e compagni.
ANPI-Sezione Mandamentale di Vittorio Veneto

Questione Dal Molin

Nella questione "Dal Molin" siamo arrivati all'atteso e scontato epilogo, il momento in cui la gente china la testa e si abitua alle bastonate elargite da *generali*, padroni, politicanti e imprenditori. Tutto cade come un castello di carte, i "moderati" hanno innalzato all'altare della patria i loro personaggi politici e tornano nel silenzio. Chi ancora non si arrende, diventera' la "frangia violenta", da arrestare e perseguire senza problemi,magari denunciata dagli stessi personaggi che *hanno* scelto come propri *rappresentanti.* Il copione, come da tempo siamo stati abituati, rimane sempre il medesimo. Da parte del movimento e' stata scelta, a suo tempo, una chiara linea. Una linea sempre dettata da una logica istituzionale e "democratica", respingendo e condannando quanti manifestavano con forza e indipendenza individuale, il loro antimilitarismo. Ora, visto che l'*approccio* con la sinistra parlamentare ha fallito, si tenta anche una quantomeno improbabile opera di coinvolgimento del "popolo leghista" in nome di effimeri "comuni valori federalisti". Lo stesso popolo leghista che ha acclamato a gran voce le recenti misure anti immigrazione, le stesse persone che propagandano odio, razzismo, xenofobia contro i più deboli, contro i diseredati, contro coloro che, non avendo colpa alcuna, sono alla ricerca di una vita migliore. Come anarchici non possiamo che essere amareggiati per come la libera e indipendente lotta sia stata fin dal principio allontanata e, seppur non apertamente, osteggiata. La nostra speranza e' quella di non assistere, in futuro, *soggetti* che egoisticamente strumentalizzano e convogliano la voglia di opposizione e rivoluzione *sociale*. Tutto questo ci ha comunque insegnato molto, ora abbiamo ben scolpite nelle nostre menti le facce dei compagni dei quali possiamo fidarci e di chi fa il doppio gioco. Auguriamo a tutti una forte autocoscienza, sempre critica verso tutto e tutti.

*Rete veneta di comunic-azione anarchica* - Aranea

mercoledì 16 settembre 2009

IL CAPITALISMO SI PRENDE LE NOSTRE VITE RIDUCENDOCI IN MERCE.

Forse è stata la disperazione a portare gli operai della INNSE di Milano a salire su una gru per evitare la chiusura dell’azienda e la vendita dei macchinari, forse ancora una volta è stata la disperazione a spingere gli operai della LAMSE di Melfi, della CNH di Imola a fare lo stesso, o anche gli operai della Alcatel di Battipaglia a rinchiudersi nella fabbrica circondandosi di taniche di benzina.
Forse è stata la disperazione a costringere questi lavoratori a mettere a repentaglio la propria vita.
Ma quale infelicità ha spinto 23 dipendenti di France Telecom a suicidarsi dopo aver saputo di aver perso il lavoro, così come quel giovane di 32 anni della Chloride di Bologna che si è impiccato perché in mobilità il 24 luglio del 2009?
Quale infelicità si cela dietro le tragedie familiari di cui sono protagonisti lavoratori disoccupati o licenziati, di cui si occupa sempre più spesso la “cronaca nera”?
Cosa ne sarà dei precari del settore pubblico e privato, una volta che gli è stata tolta la possibilità di procurarsi denaro vendendo il proprio lavoro?
Il capitalismo ci ha reso merce comprando il nostro lavoro e facendo delle nostre esistenze una vita che ha valore solo se si ha reddito, solo se si lavora. Così quando il nostro lavoro non gli serve più perché i profitti si fanno altrove o in un altro modo, ce lo toglie e con questo sa di togliere valore alla nostra vita. Perché sa che se non siamo più merce umana non valiamo più niente.
La mancanza di lavoro causa la mancanza di reddito, e la mancanza di denaro ci costringe ad accettare peggiori condizioni di lavoro pur di continuare a produrre, oppure a mettere in gioco la nostra vita, a volte senza ritorno.
Così il capitalismo si prende le nostre vite 2 volte, ci uccide 2 volte.
L’infelicità totale e l’alienazione verso cui ci spinge il capitalismo, approfittando in questo periodo della crisi economica che colpisce il lavoro dipendente, non è una condizione da cui ce ne possiamo uscire in solitudine.
Dietro ogni lotta per salvare una fabbrica, dei macchinari o dei posti di lavoro occorre ricostruire un tessuto di solidarietà collettiva e di classe, occorre ricostruire un’organizzazione sindacale che non sia disponibile a mediare il conflitto contrattando una minore infelicità o alienazione, occorre riprendere una lotta dal basso ed autogestita per salvare le nostre vite dal capitalismo, una lotta per l’abolizione dello sfruttamento e del lavoro salariato.
Occorre respingere ogni ipotesi o accordo che preveda forme di cogestione e di compartecipazione agli utili aziendali, perché nascondono l’ennesimo inganno che consegna al lavoratore il giogo del proprio sfruttamento. Non si tratta più di salvare solo il contratto nazionale e ciò che rimane della democrazia nei luoghi di lavoro, occorre bensì aprire una nuova stagione di conflittualità che ponga al centro della sua azione la ragione sociale e solidaristica del lavoro, liberato dallo sfruttamento salariale.
Ogni lotta deve impedire la distruzione dei siti produttivi, ogni lotta deve mettere in conto la possibilità di consegnare il lavoro nelle mani dei lavoratori prendendo in considerazione l’autogestione della produzione, dei trasporti, della distribuzione, costruendo organismi di gestione a struttura consiliare e cooperativa autonoma che dimostrino l’inutilità e la dannosità del sistema capitalistico e delle sue forme di dominio.
Che ogni forza, organismo, struttura locale, territoriale, nazionale del sindacalismo conflittuale, della sinistra libertaria ed anticapitalista possa adoperarsi e coordinarsi in questa lotta per la vita, la nostra vita di lavoratori e lavoratrici sfruttati ed alienati!

Federazione dei Comunisti Anarchici settembre 2009
www.fdca.it

65° ANNIVERSARIO ECCIDO DEL GRAPPA

Sabato 26 settembre 2009, Bassano Del Grappa - Piazza Garibaldi ore 15.00

ancora una volta diciamoNO AL REVISIONISMO DI STATO

Presidio Antifascista, con mostra fotografica sulla resistenza e la repressione: per ricordare il passato e far luce sul presente.

Organizza l'OSA, Operai Studenti Autorganizzati

23 ottobre - sciopero generale CUB/Cobas/SdL

IL 23 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE

Cub, Cobas e SdL hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre. Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l'espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani.Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato. La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all'80% del salario e reddito per i lavoratori "atipici", con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, delriassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell'acqua e l'incenerimento dei rifiuti; messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della P.A.; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro lapretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.

Roma, 11 settembre 2009

CUB Pierpaolo Leonardi - Walter Montagnoli info 06762821 022666289

Confederazione Cobas Piero Bernocchi info 0670452452

SdL intercategoriale Fabrizio Tomaselli info 0659640004

VENERDI 18 ALLE ORE 19 AL PINK DI VERONA : TREMATE TREMATE LE FROCE SON TORNATE!

VENERDI 18 SETTEMBRE DALLE ORE 19.00Aperi_Pink_TREMATE TREMATE LE FROCE SON TORNATE!il circolo pink riapre_stuzzichini&aperitivi_alle 20.00 la solita pasta_tutte e tutti sono invitati a festeggiare la riapertura del pink di Verona_____________ _________ ________www.circolopink. it

giovedì 3 settembre 2009

LA PSICO-GUERRA CONTRO LA SCUOLA PUBBLICA

L’organizzazione cattolica Comunione e Liberazione esibisce da molti anni una doppia personalità. Da un lato, CL è la Compagnia delle Opere, una delle più tentacolari cosche affaristiche italiane, che monopolizza gli appalti nella Regione Lombardia (governata dal ciellino Roberto Formigoni, del PdL), ma è in grado di vampirizzare attivamente anche altre aree del Nord e del Centro Italia. Dall’altro lato, Cl si presenta invece come la “compagnia delle chiacchiere” che si esprime, con cadenza annuale, al Meeting di Rimini.
Il Meeting di Rimini è una palestra per la declamazione delle più spudorate stupidaggini, confezionate col richiamo pretestuoso ed astratto a valori morali e religiosi; il tutto in puro stile Don Giussani, il mitico e compianto fondatore di CL, il prete capace di scrivere ottocento pagine per garantirsi di non aver detto assolutamente nulla. La compagnia delle chiacchiere riesce così ad annebbiare ed oscurare la realtà affaristica della Compagnia delle Opere, che sovrintende a tutta l’impalcatura mediatica.
Spesso, però, esponenti politici e di governo scelgono il palcoscenico mediatico del Meeting di Rimini anche per lanciare pubblici messaggi ai loro clienti, o ai loro mandanti. Quest’anno è stato il caso del ministro-fantoccio dell’Istruzione, Gelmini, che ha dichiarato il proposito di abolire l’attuale sistema di formazione dei docenti, per sostituirlo con un tirocinio da attuarsi presso scuole statali o paritarie. Insomma, un business viene sottratto all’Università e donato ai privati, dato che, con questa ipotesi normativa, il governo concederebbe di fatto agli istituti paritari la facoltà di vendere la qualifica di docente.
Ovviamente la Gelmini , nelle sue dichiarazioni al Meeting, non si è fatta sfuggire l’occasione per avvilire e umiliare la categoria dei docenti e, nel caso specifico, i docenti precari; ma sarebbe un errore attribuire questo stile sprezzante e sguaiato alla particolare abiezione antropologica manifestata dai membri dell’attuale governo. Nel 1999 il ministro dell’Istruzione in carica era Tullio De Mauro, sino ad allora un intellettuale universalmente apprezzato; eppure De Mauro adottò uno stile analogo a quello della Gelmini, scegliendo i media, invece che il Parlamento, per esprimere i suoi propositi - elettoralismo ed antiparlamentarismo sembrano fatti l’uno per l’altro -, e trattando inoltre gli insegnanti da morti di fame, al punto di lanciare una proposta da avanspettacolo: istituire una lotteria per arrotondare gli stipendi dei docenti.
Anche l’affossamento dell’idea che la Scuola possa costituire un fattore di progresso sociale, e la trasformazione della stessa Scuola in un laboratorio riservato esclusivamente a esperimenti affaristici e reazionari, li si debbono ad un altro ministro di “sinistra”, cioè al predecessore di De Mauro al ministero dell’Istruzione, Luigi Berlinguer.
Il pomposo e prolisso programma dell’Ulivo alle elezioni del 1996 prevedeva, come punto qualificante per la Scuola , l’adozione dell’istruzione superiore per tutti sino ai diciotto anni: un obiettivo storico della sinistra. Eppure, appena giunto al ministero, Berlinguer si dimenticò di questo obiettivo e, con la solita intervista televisiva, lo sostituì con l’obbligo formativo, cioè una riedizione del caro, vecchio e reazionario avviamento professionale.
Come obiettivo qualificante della sua opera di ministro, Berlinguer lanciò poi in TV una proposta mai discussa prima: l’autonomia degli istituti scolastici. L’aspetto curioso - e interessante dal punto di vista della psicologia sociale - è che all’epoca nessuno si fece avanti a contestare al ministro l’abbandono dell’istruzione superiore per tutti, anzi tutta l’attenzione fu monopolizzata dal dibattito sull’autonomia, di cui, sino ad allora, nessuno aveva mai avvertito il bisogno.
Berlinguer, con la proposta dell’autonomia scolastica, non aveva fatto altro che propinare il solito sofisma, divenuto un luogo comune propagandistico dagli anni ’80: meno uguaglianza in cambio di più libertà. Ma libertà e uguaglianza sono nomi diversi per la stessa cosa, e pretendere di separare la libertà dall’uguaglianza, significa solo usare la parola “libertà” come un’etichetta per ogni genere di abuso.
Infatti, mentre molti hanno favoleggiato sulle opportunità creative offerte dall’autonomia scolastica, l’autonomia reale si è risolta invece in una sorta di riedizione del feudalesimo applicato alla Scuola, dove ora il Preside - divenuto il Dirigente Scolastico - assume, per legge, il ruolo di bullo istituzionale, un tirannello locale, con tratti da boss mafioso. Il Preside-bullo costituisce il punto di riferimento ed il modello per gli studenti bulli, che ora si ritrovano criminalizzati semplicemente per essersi adeguati al trend.
Rimane a tutt’oggi da spiegare come sia stato possibile che un obiettivo come l’istruzione superiore per tutti sino ai diciotto anni si sia potuto perdere per strada, sino a scomparire dalla memoria storica. Uno dei fondatori del comunismo, Filippo Buonarroti, diceva che ci sono idee emancipatrici, cioè idee che, aldilà della possibilità di realizzazione immediata, costituiscono comunque dei fattori di spinta sociale. Anche senza credere più ai Lumi ed alle virtù salvifiche della cultura, non c’è dubbio che l’idea dell’istruzione superiore per tutti costituisca un messaggio concreto di uguaglianza, cioè uno di quegli obiettivi che possono definirsi “identitari” per un movimento di opposizione.
Quindi non è affatto un caso che la guerra psicologica abbia usato un governo di “sinistra” per liquidare e cancellare dalla memoria collettiva proprio questo obiettivo.

3 settembre 2009 da http://www.comidad.org/

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)